European Frontiers in Biomedical and Biotechnological Sciences 2018/19 - dicembre

Venerdì 20 dicembre 2019, alle ore 16 nell'Aula magna "Umberto Scapagnini" della Torre Biologica, il prof. Maurizio Pompili - Professore Ordinario di Psichiatria presso il Dipartimento di Neuroscienze Salute Mentale e Organi di Senso NESMOS - Università La Spienza Roma, terrà una lettura magistrale dal titolo

Towards a new paradigm in the prevention of suicide

Tale seminario rientra nell'ambito della serie European Frontiers in Biomedical and Biotechnological Sciences 2019-2020, (EFBIO), ed è organizzato dal prof. Filippo Drago e dal prof. Salvatore Salomone.

Gli studenti di medicina del IV e V anno, a seguito della partecipazione alle lezioni seminariali, otterranno l'attestazione ADE.
Per ogni giornata verrà rilasciato a tutti i partecipanti un attestato di partecipazione.

Il suicidio rappresenta un grave problema di salute pubblica, con circa 880.000 morti ogni anno nel mondo, di cui circa 4000 in Italia. Recentemente, l’ISTAT ha condotto uno studio sul suicidio nel triennio 2011-2013 valutando la presenza di eventuali patologie fisiche e/o mentali in concomitanza. Nel periodo considerato, si sono registrati 12.877 suicidi (di cui 10.065 riscontarti nel sesso maschile) e circa 1 caso di suicidio su 5 presenta morbosità rilevanti associate (ISTAT, 2017). In particolare, in 737 suicidi è stata documentata la presenza di malattie fisiche rilevanti. Tra questi, 288 presentano un disturbo mentale in comorbidità, mentre in 1.664 casi lo studio riporta la presenza di disturbi mentali senza comorbidità per malattie organiche rilevanti. Inoltre, in più dell’80% dei casi non si rilevano né disturbi mentali né malattie fisiche rilevanti. Il Center for Disease and Control ha rilevato, tra il 1999 e il 2016, un incremento del 30% del tasso dei suicidi, evidenziando che circa il 54% dei casi non era associato ad alcun disturbo mentale (Stone et al., 2018). Questi risultati pongono l’accento sulla complessità e la natura multifattoriale del suicidio. Per comprendere la mente suicida è necessario assumere il punto di vista del soggetto in crisi e appare essenziale partire dal concetto di dolore mentale. Il suicidio è un dramma nella mente dell’individuo in crisi guidato dal dolore mentale insopportabile, chiamato psychache. Il suicidio non può essere considerato l’esito di un disturbo, ma una condizione che scaturisce da un restringimento degli affetti e dell’intelletto. Come se l’individuo si trovasse in un tunnel dal quale non riesce ad uscire e nel quale ha perso la capacità di orientarsi su soluzioni alternative al porre fine alla propria vita. Affinché un suicidio avvenga, deve esserci un processo di accensione della “miccia”, che passa attraverso diversi stati che precedono l’atto letale. La relazione pone l’accento sulle ultime tendenze della ricerca e propone un nuovo paradigma per la comprensione del fenomeno suicidario, identificando nell’individuo in crisi la possibilità di soluzione piuttosto che in un qualsivoglia disturbo che evoca invece modelli esplicativi ormai obsoleti. 

Laurea in Medicina e Chirurgia conseguita nel 2000 presso l’Università La Sapienza di Roma (110/110 e lode) Professore Ordinario di Psichiatria e Direttore della scuola di Specializzazione in Psichiatria presso la stessa Università, Presidente del Corso di Laurea in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica.

Autore di diverse pubblicazioni in ambito medico/scientifico, editore capo di “Annals of general Psychiatry”, editore di diverse riviste internazionali.

Nel 2016 è stato eletto direttore della Scuola di Specializzazione in Psichiatria presso la facoltà di Medicina e Psicologia della Sapienza.

Dal 2004 al 2005 è stato Visiting Scientist e Research Associate in Psichiatria presso la Scuola di Medicina di Harvard.

Dal 2005 al 2006 ha conseguito la Fellowship in Psichiatria ad Harvard.

Nel 2008 è stato Responsabile per la prevenzione del suicidio presso l’Azienda Ospedaliera S. Andrea.

Nel 2009 è stato Principal Investigator nel Suicide Trends in At-Risk Territories Study, studio condotto in collaborazione con l’OMS.

Dal 2008 al 2012 è stato vincitore del progetto PRIN dal titolo: Follow-up di pazienti ricoverati in SPDC.

Nel 2008 è stato insignito con lo Shneidman Award dall’American Association of Suicidology con la motivazione “Outstanding early career contributions to Suicidology” a Boston.

Dall’A.A. 2009-2010-2013-14, docente di Epidemiologia Psichiatrica presso la Facoltà di Medicina e Psicologia -Sapienza Università di Roma.

Dall’A.A. 2010-2011-2012-13, docente di Psichiatria e Psicopatologia presso la Facoltà di Medicina e Psicologia, Sapienza Università di Roma.

Dall’A.A. 2007, docente  di Psichiatria presso il Corso di Laurea in Terapia Occupazionale, di Medicina e Psicologia, Sapienza Università di Roma.

Dall’A.A. 2007-08, docente di Suicidologia presso la Scuola di Specializzazione in Psichiatria, di Medicina e Psicologia, Sapienza Università di Roma.

Peer-reviewed publications (Pubmed, n=150); H-INDEX (scopus) = 46