Marina Scalia

Ricercatrice di Biologia applicata [BIO/13]

► Laurea in Scienze Biologiche presso l’Università di Catania nel 1976 con voti 110/110 e lode.

► Laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Catania nel 1981 con voti 110/110 e lode.

Abilitazione all’esercizio della Professione Medica presso l’Università di Catania nel 1982.

► Vincitrice di concorso per ricercatore universitario con D.R. 9.7.84 per il gruppo di discipline n. 68, presso la facoltà di Medicina e Chirurgia di Catania.

Ricercatore confermato SSD BIO/13 della Facoltà di Medicina e Chirurgia dal 1987 ad oggi (2018).

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Anno accademico 2019/2020


Anno accademico 2018/2019


Anno accademico 2017/2018


Anno accademico 2016/2017


Anno accademico 2015/2016

La mia attività di ricerca è iniziata nel 1978 presso l’Istituto di Biologia generale dell’Università di Catania diretto in quel periodo dal  Prof. G.Sichel, che studiava il sistema dei macrofagi pigmentati. L’obiettivo principale di questa ricerca consisteva nell’identificazione delle cellule di Kupffer del fegato degli Anfibi che, comparate con il sistema  epatico dei Mammiferi, sono in grado di sintetizzare autonomamente melanina, classico pigmento presente nei mammiferi e sintetizzato solo a livello dei melanociti cutanei. Coltivando  in vitro  cellule di Kupffer di Rana è stato possibile dimostrare, mediante analisi molecolare, che queste cellule sintetizzano mRNA per tirosinasi in quantità che sono inversamente correlate con il contenuto melanico, cioè le cellule più differenziate accumulano grandi quantità di melanine e poi vanno incontro ad apoptosi. Queste ricerche hanno consentito di pubblicare lavori, dal 1977 al 2005, in cui viene confermato che le cellule di Kupffer in Anfibi presentano interamente tutte le caratteristiche dei macrofagi, ma che, a differenza delle cellule degli animali a sangue caldo sono anche in grado di sintetizzare melanine.
All’interno del gruppo di ricerca dedicata allo studio della Biomedicina, coordinato dal Prof. M.Purrello, ho partecipato a ricerche condotte per determinare la posizione genomica dei geni umani che codificano per i fattori di trascrizione GTF (fattori generali di trascrizione) che rappresentano un punto cruciale nell’inizio della trascrizione delle molecole di RNA messaggero e ribosomiale nonché allo studio delle omiche (genomica, trascrittomica, proteomica ed interactomica) dei geni del macchinario apoptotico e all’analisi del trascrittoma di miRNA nel carcinoma del colon-retto, prima e dopo chemioterapia.
Dal 2010 le linee di ricerca di cui mi occupo, in collaborazione  con gruppi di ricerca dei Dipartimenti di Farmacia e Chimica, sono:

1) Studio in vitro di nanoparticelle (liposomi) contenenti antibiotici verso ceppi resistenti di Batteri Gram-negativi.

2) Studio dei meccanismi cellulari e molecolari d’invasione batterica su modelli  in vitro di barriera ematoencefalica  ed ematoretinica, allo scopo di utilizzare nuove terapie antibiotiche sia contro la meningite batterica neonatale, che allo stato attuale presenta un elevato tasso di mortalità, sia contro tutte le forme di infiammazione batterica dell'occhio responsabile di gravi endoftalmiti.

3) Regolazione dell’espressione dei geni PARPs,  una famiglia di enzimi nucleari che regolano, nelle nostre cellule, la sopravvivenza o la morte cellulare. In particolare, la PARP1 (E.C. 2.4.2.30) svolge un ruolo importante nei processi di riparazione dei danni del DNA, nella regolazione del processo apoptotico e nella necrosi. Recentemente è stato dimostrato che la PARP1 è coinvolta in processi di natura infiammatoria e, molto spesso, la sua inibizione migliora la severità di malattie quali l’asma, la colite, il diabete mellito e la malattia di Parkinson. Negli ultimi anni l’utilizzo di inibitori delle PARPs ha aperto nuovi orizzonti e numerosi studi preclinici sono in fase di attuazione, soprattutto nel campo dell’oncologia e della medicina clinica per esempio in alcune condizioni patologiche come la retinopatia diabetica e la malattia di Parkinson.

4)  Isolamento e caratterizzazione di vescicole di membrane esterne (OMVs) da differenti ceppi batterici e isolamento e caratterizzazione di esosomi da differenti tipi di cellule (tessuto ematopoietico, cellule tumorali, fluido follicolare)